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365 GIORNI SENZA GIULIO REGENI – MANIFESTAZIONE

Il 25 gennaio sarà trascorso un anno esatto dalla scomparsa di Giulio Regeni al Cairo. Sarà una giornata di mobilitazione per continuare a chiedere la verità sul brutale omicidio del ricercatore.
Per questa ragione Amnesty International accenderà le piazze di tutta Italia per chiedere ancora una volta: “Verità per Giulio Regeni”. In questi mesi cittadini, enti locali, biblioteche, giornali, radio, programmi televisivi, personaggi dello spettacolo, scuole di ogni ordine e grado hanno colorato di giallo l'Italia intera per portare avanti la richiesta di verità per Giulio Regeni e per tutte le persone vittime di sparizione forzata e tortura in Egitto.

 

Il gruppo 215 di Rovigo di Amnesty International, in collaborazione con l’Associazione Culturale Voci per la libertà dà appuntamento in piazza Vittorio Emmanuele II a Rovigo per ricordare che alle 19:41 di un anno fa Giulio usciva di casa e non sarebbe più tornato, e invitano tutti i cittadini a unirsi a loro per chiedere che sia fatta luce su questo orribile delitto.
Ci troveremo mercoledì 25 gennaio alle 19:15 in piazza Vittorio Emanuele a Rovigo e alle 19:41 accenderemo tutte le nostre candele attorno allo striscione Verità per Giulio.
A tutti i partecipanti è chiesto di venire con una candela.
Non mancate, dimostriamo la nostra solidarietà a Paola e Claudio, i genitori di Giulio, che hanno chiesto a noi tutti di non mancare in questo triste anniversario.

IL CASO GIULIO REGENI
“Ho riconosciuto Giulio solo dalla punta del naso. Quello che è successo non è un caso isolato” – Paola Deffendi, madre di Giulio.
Giulio Regeni, 28 anni, è stato ucciso in Egitto tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Era un dottorando dell’università di Cambridge nel Regno Unito. Si trovava in Egitto per svolgere una ricerca sui sindacati indipendenti egiziani presso l’Università americana del Cairo. Il 25 gennaio 2016, in un clima di forte tensione per il quinto anniversario dell’inizio delle proteste che portarono alle dimissioni del presidente Hosni Mubarak, è uscito di casa per raggiungere i suoi amici a una festa di compleanno, dove non è mai arrivato.
Il suo corpo, martoriato dalle torture, è stato ritrovato per caso il 3 febbraio nei pressi di Giza, lungo la strada che dal Cairo porta ad Alessandria. Aveva il volto irriconoscibile, su cui “si era abbattuto tutto il male del mondo”, ha raccontato Paola, la mamma di Giulio Regeni.
La brutale uccisione di Giulio Regeni ha scioccato il mondo, ma ha anche acceso i riflettori sul metodo delle sparizioni forzate praticato oggi in maniera sistematica in Egitto e che i ricercatori di Amnesty International hanno documentato attraverso fatti e testimonianze. Il quadro che ne risulta è allarmante: in media tre quattro persone al giorno sono vittime di sparizioni forzate nel paese. Una strategia mirata e spietata diretta dall’Agenzia per la sicurezza nazionale che risponde al ministro degli interni egiziano Magdy Abd el-Ghaffar.
www.amnesty.it www.vociperlaliberta.it

 

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