CONFERENZA NAZIONALE VOLONTARIATO GIUSTIZIA

 

Terni, 11 novembre 2000

 

Progetto: “Forum Europeo Volontariato Giustizia”

 

 

 

Le trasformazioni che stanno caratterizzando la vita sociale e politica delle nazioni alla fine di questo secolo, indicano sempre più chiaramente che non è possibile perseguire e produrre impegni di natura sociale, economica e politica confinandoli regionalmente o nazionalmente, ma è indispensabile dispiegare i propri orizzonti e creare tavoli di confronto e collaborazione in termini più allargati, coinvolgendo nell’azione soggetti simili di altri Paesi.

Questo perché la mondialità che è stata sino a qualche anno addietro solo un segmento sta diventando una linea che attraversa via via ogni nazione e, perciò, non è pensabile esimersi dal confronto, perché in tutte le scelte che oggi uno stato può produrre è evidente che non possono essere fatte solo pensando in maniera circoscritta al proprio territorio e confinandole con le modalità del passato, perché la storia quotidiana si alimenta di fattori sempre più fortemente interetnici e il non tenerne conto significa relegarsi in posizioni di emarginazione socio-politica.

E’ però altrettanto chiaro che non bisogna nemmeno disperdersi e che è necessario mantenere evidenti radici di valori, che possono diventare motivo di scambio e di comune crescita, tenendo in giusta evidenza la diversità storica e i presupposti che ne derivano, al punto da assurgerli a connotati di maggiore ricchezza culturale per tutti i soggetti coinvolti.

Le modalità di confronto e rapporto hanno bisogno di essere disciplinate da percorsi ed obbiettivi che accomunino le diversità degli organismi coinvolti, che siano di possibile realizzazione nelle singole nazioni dove gli stessi operano, e che non diventino motivo di contrapposizione ma abbiano sempre quelle prerogative di proposizione positiva, insomma che parlino comunque di solidarietà, pace e giustizia.

Il volontariato impegnato nei percorsi della giustizia, in questo momento storico, ha la necessità fondamentale di rapportarsi e di mettersi in dialogo con organismi simili che operano nelle altre nazioni europee, per affrontare insieme, in modo organico, le problematiche che toccano i soggetti stranieri che si sono impigliati nelle maglie dell’emarginazione, che significa soprattutto infrangere le regole della convivenza sociale e sprofondare negli angoli bui del disagio che diventa tossicodipendenza, strada, carcere, etc.,  per la ricerca di progetti e soluzioni che tengano conto delle radici sociali ed etniche degli stessi.

Le tematiche che si dispiegano in questo settore toccano una vasta gamma di problemi, tra i quali spiccano quelli relativi alla reclusione, ai diritti e alle garanzie nel sistema penale, alla legalità e lotta contro la criminalità organizzata, alla mediazione penale, alla sicurezza, etc.

Da sempre le carceri di tutte le nazioni sono state popolate di stranieri, ma mai come nell’ultimo decennio il fenomeno ha segnato l’Europa, e il numero di reclusi immigrati è stato così alto ed in continuo aumento, un dato allarmante sia per quanto riguarda gli adulti che per i minori. In questo ambito la necessità di interagire tra tutti i soggetti coinvolti nell’esecuzione penale è sempre più urgente, anche se le problematiche non si fermano solo all’aspetto carcerazione, che è l’evidenziatore dei guasti prodotti dalla società. Altrettanto improrogabile è che il privato sociale e il volontariato europeo, presente in modo diversificato nei vari paesi, si confronti sulle scelte da adottare e sulle progettualità da alimentare, per rendere sempre più omogenei i percorsi di giustizia dei propri governi, affinché contengano quelle caratteristiche di garanzia, di rispetto della dignità e dei diritti umani che devono connaturare gli ordinamenti penali continentali.

La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, pertanto, cercherà, partendo da questo appuntamento di Terni, di mettersi in rete con gli organismi impegnati contro l’esclusione sociale e per gli interventi di giustizia che operano nei diversi stati del vecchio continente, per realizzare un “Forum europeo del volontariato giustizia”. Le proposte che potrebbero venire elaborate da un tavolo sociale rappresentativo dei territori europei che vogliono parlare lingue di giustizia, alimenterebbe di sicuro anche altri impegni e potrebbe andare ad incidere fortemente sulle politiche di quei paesi che continuano a perpetrare aberranti scelte di morte, ingiustizia e discriminazione, per un punto irrinunciabile di arrivo e successivamente di partenza, fondamentale da raggiungere: l’abolizione della pena di morte in tutti gli stati; nonché amplificare in maniera determinante le direttive di giustizia, diritti e dignità delle persone che provengono dalla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo.

Gli obbiettivi e i progetti sui quali si potranno esplicare le attività di questa rete del volontariato europeo impegnato nella giustizia sono molteplici, tutti però si configurano all’interno di un “tavolo di benessere sociale” di cui non è più possibile procrastinare la nascita per quelle drammatiche necessità di non far perdere terreno alle politiche della legalità, dei diritti e della giustizia nei territori dei paesi europei, per diventare mano tesa verso ogni essere umano in difficoltà, per affermare il primato dell’attenzione e dell’accoglienza contro le logiche della speculazione e dell’egoismo, ed essere segno di speranza per tutti.